Bevi la coca cola….:-)

Una delle mie opere più recenti tradisce la voglia di giocare con i materiali più disparati.
Cosa ne pensate?

 

 

Anonimo
Caro SANS.
Apprezzo molto l’opera, che mi ha donato.
” I segni raccontano i labirintici percorsi di una vita, che, pur a lungo marcata da periodi bui, spinge l’individuo a cercare in sè e fuori di sè motivi di elevazione e di riscatto. L’opera, inondata di rosso e di giallo, proclama amore e desiderio di comunicarlo. Gli spazi bianchi diffusamente distribuiti, sono il riflesso di tutti i moti dell’animo, che, nella gioia e nel dolore agitano l’essere umano. ”
E’ stato un piacere conoscerLa.
La ringrazio tanto, La saluto cordialmente e Le auguro ogni bene.
Marta Mai
Tue, 23 M10, 2007
SANS
Cara Marta Mai,

il piacere è stato tutto mio.
Vi sono particolarmente grato per il valore aggiunto che la vostra presenza, ed in particolare la introduzione critica, hanno dato alla mia mostra di Vestone. Mi sono reso conto che senza l’intervento di Marta l’inaugurazione sarebbe risultata anonima, probabilmente opaca. La sua passione e conoscenza delle arti visive hanno illuminato gli astanti e soprattutto l’autore.

Mi rendo conto che quando il desiderio di creare mi porta nel mio improvvisato e artigianale laboratorio, con la sola compagnia dei miei pensieri, di una stazione radio che trasmette buona musica e di un paio di lattine di birra, contornato da materiali, colori e oggeti che mi sono di stimolo, inizio a lasciare libere le briglie della mia fantasia e dell’estro.
Non esiste studio preliminare dei miei lavori. Vago in lungo e in largo nel “mio ambiente” invaso da musica “a palla” e dalla luce del sole in estate o dai faretti alogeni in inverno, e frugo tra materia e materiali raccolti da tempo, tra vernici, smalti, chine, olii e acrilici; li tocco, li accarezzo, li osservo con l’occhio di chi cerca qualcosa che nessunaltro vede. Poi, finalmente, inizia a prendere forma un’idea, un’intuizione, un desiderio. Allora si libera il piacere di giocare con i materiali, con i colori con i gesti. Dolcezza e forza si fondono in sfumature e strappi, in armonia e graffi, in applicazioni o frantumazioni.
Io non so cosa mi spinge ad usare un giallo e non un verde, una macchia di colore o un graffio, una lametta o una bottiglia. Le mie mani, il tatto, la vista e, paradossalmente, a volte anche l’olfatto, mi stimolano la creatività. lavoro la materia senza vincoli, costrizioni, inibizioni o timori che piaccia ad altri.
Per questo motivo mi ha piacevolmente stupito la sua analisi a Vestone. Forse, altre persone parimenti, o ancor più sensibili dello stesso autore, riescono a leggere i gesti, i colori, la materia, e a interpretare gli stimoli che risiedono nell’animo, nell’incoscio e nella creatività di ognuno di noi. NUOVAMENTE GRAZIE!

Cordialmente, Sans.

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